L’Agenzia australiana per le energie rinnovabili (ARENA) si è data un grande obiettivo per la fine del decennio. Spronare la ricerca e l’industria nazionale a produrre fotovoltaico a bassissimo costo ed alta efficienza. Nel dettaglio il Solar 30 30 30 – questo il nome del piano – mira a raggiungere un’efficienza del 30% a livello di modulo e un prezzo di 30 centesimi per watt per gli impianti su scala industriale entro il 2030.
Un obiettivo ambizioso ma condiviso dallo stesso Governo che ha inserito il solare “ultra low cost tra le tecnologie prioritarie per il Paese, fissando un LCOE di 15 dollari/MWh; circa un terzo del costo odierno.
Come concretizzarlo? Con una serie di progetti di finanziamento dedicati. L’ultimo arriva proprio in questi giorni con l’annuncio di un pacchetto da 40 milioni di dollari australiani a favore del settore ricerca e sviluppo. Il nuovo round si focalizza su applicazioni in grado di ridurre materialmente il costo livellato del solare fotovoltaico entro due linee d’azione: quella su celle e moduli; quella dedicata alla riduzione delle perdite di energia dagli impianti e alle attività di operatività e manutenzione dei sistemi.
“I ricercatori solari australiani guidano il mondo da decenni”, afferma con orgoglio l’amministratore delegato di ARENA, Darren Miller. “Trent’anni fa, gli scienziati dell’University of New South Wales (UNSW) hanno inventato la cella solare al silicio PERC; tecnologia che oggi è alla base di oltre l’80% dei pannelli solari del mondo. Quel grande lavoro continua oggi attraverso il Centro per il fotovoltaico avanzato (ACAP), le nostre università e il CSIRO, nonché le nuove startup dell’energia pulita. Solo pochi mesi fa, SunDrive, società fondata da ex studenti dell’UNSW […] ha creato la cella solare più efficiente del mondo”. A settembre dello scorso anno, la startup ha annunciato di aver creato una cella al silicio senza argento e di dimensioni commerciali in grado di convertire in elettricità il 25,54% della luce incidente.
“Il solare a bassissimo costo – ha aggiunto Miller – sarà una componente vitale per aiutare l’Australia a muoversi verso un sistema elettrico economico in gran parte rinnovabile e raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050″.