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L’accumulo per le rinnovabili è la tendenza del settore per il 2023

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L’accumulo per le rinnovabili è la tendenza del settore per il 2023
Credit: <a href="https://unsplash.com/@sungrowemea?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Sungrow EMEA</a> su <a href="https://unsplash.com/it/foto/itv-MC5S6cU?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Unsplash</a>

Nel corso del Consumer Electronic Show di Las Vegas, tra i trend del 2023 hanno spiccato i sistemi di accumulo per le rinnovabili. Tech Cruch ha raccontato le principali proposte presentate alla fiera.

Il trend del 2023 saranno senza dubbio i sistemi di accumulo di energia per le rinnovabili: il Consumer Electronic Show, tenutosi dal 5 all’8 gennaio a Las Vegas, lo ha confermato.

L’evento tecnologico più influente al mondo” è stato animato dalla presentazione di numerose proposte di batterie per l’accumulo di energia prodotta a partire da fonti rinnovabili, di diverse dimensioni e capacità. Tech Cruch ha realizzato un reportage in cui racconta ultime novità del settore.

Le ultime uscite per batterie e sistemi di accumulo per le rinnovabili

Il viaggio di Tech Crunch è iniziato presso gli stand di EcoFlow, un marchio che ha fatto irruzione sul mercato solo da qualche anno ma che da subito si è ricavato una posizione solida nel mondo della produzione di sistemi di accumulo. Nel corso del CES EcoFlow ha lanciato il suo frigorifero a batteria dotato di macchina di ghiaccio, un computer portatile e una versione più aggiornata del proprio condizionatore a batteria.

La grande novità del 2023 non è però ancora arrivata: nel corso dell’evento l’azienda ha infatti annunciato che entro quest’anno verrà lanciato sul mercato un sistema di accumulo di energia prodotta da fonti rinnovabili che coprirà i bisogni di un’intera casa.

Il CES ha visto anche la presentazione delle batterie elettriche portatili di Yoshino: costruite con un elettrolita solido, i sistemi di accumulo così prodotti risultano più piccoli perché eliminano l’ingombrante elettrolita liquido presente in gran parte delle batterie al litio, garantendo una maggiore sicurezza e migliori prestazioni, con una densità di energia maggiore. Secondo quanto dichiarato da Yoshino a Tech Crunch, i nuovi sistemi di accumulo per le rinnovabili hanno anche tempi di ricarica notevolmente ridotti e riescono ad arrivare all’80% entro un’ora.

Altro importante debutto per quest’anno è quello dell’inverter di Bluetti, che a pieno regime mantiene sempre le batterie cariche e che però, quando è spento, attiva i propri sistemi di accumulo per rinnovabili garantendo energia a tutta la casa. L’energia stoccata può essere disponibile per intero o essere destinata a due circuiti separati, uno per utilizzi necessari come il funzionamento del frigorifero, la cottura, il riscaldamento o il raffreddamento, e un’altra quota per i consumi meno essenziali come la lavatrice e simili.

Un’altra importante la novità presentata è Superbase V di Zendure che, a detta di Tech Crunch, “estende davvero la definizione di cosa può essere definito portatile”. Il sistema di accumulo per rinnovabili pesa 100 libbre (circa 45,3 kg), ma è dotato di una maniglia estraibile e ruote per esser trasportato. Se le dimensioni e il peso possono spaventare, c’è da dire che, una volta installato, Superbase V può rispondere quasi a ogni necessità, con 6,4 kWh di energia di base più la possibilità di incorporare due batterie aggiuntive: lo stoccaggio massimo raggiungibile è di 64 kWh. Secondo Zendure, Superbase V può fornire energia sufficiente per la vita di una famiglia per una settimana.

Il sistema può alimentare un frigorifero, piani di cottura e induzione, asciugatrici e ogni elettrodomestico di casa.

Raggiunge fino a 12.000 W di potenza, il che lo rende in grado di caricare fino a due auto elettriche, anche contemporaneamente. Il prezzo di base è di 3.100 dollari, mentre il pacchetto completo di 4 batterie si arriva a 15.000 dollari.

Questo non vuol dire che il mondo dei sistemi di accumulo per rinnovabili sia aperto solo a chi può permettersi soluzioni così costose: CES ha infatti visto anche la presentazione di due nuove proposte Geneverse , marchio che negli Stati Uniti ha un’ampia distribuzione che riguarda catene come Walmart, Home Depot, Lowe’s, Costco, Sam’s Club oltre che la vendita online.

La catena ha lanciato HomePower One, un sistema con capacità di 1.210 Wh, 1.200 W di potenza nominale e 2.400 di sovratensione, e HomePower Two, che è in grado di stoccare 2.419 Wh di energia, con una potenza nominale di 2.200 W e 4.400 W di sovratensione. Entrambi i sistemi sono dotati di tre prese da 120V, due uscite USB-C da 100 W e due prese USB-A di ricarica rapida.

La parte più interessante, come già detto, delle proposte di Geneverse è il prezzo: la centrale più piccola costa 1.500 dollari, la più grande 2.500. Ai due moduli di base si possono aggiungere due o quattro pannelli solari, che aumentano il prezzo rispettivamente a 2.600 e 4.800 dollari.

L’ultima segnalazione sulle novità più interessanti del CES 2023 è nata in casa  Schneider Electric che, secondo Tech Crunch, è si conferma come leader del mondo dei sistemi di accumulo per rinnovabili per l’intera casa: già il 40% delle case che li utilizza si affida all’azienda, che ha lanciato un sistema di gestione dell’energia domestica tramite batterie controllabile con un’app. Il sistema ha un inverter solare ad alta potenza, pannelli intelligenti e caricabatterie EV.

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