La crisi energetica dovuta alla guerra in Ucraina ha portato a un’accelerazione inedita nello sviluppo delle rinnovabili. AIE: “Nei prossimi 5 anni produrremo più di quanto prodotto negli ultimi 20”
La crisi energetica dovuta alla guerra in Ucraina ha determinato un’accelerazione senza precedenti della crescita delle energie rinnovabili: il mondo potrebbe raggiungere, nei prossimi 5 anni, livelli di produzione superiori a quanto prodotto negli ultimi 20. Questo il contenuto dell’ultimo report AIE, che racconta dello stato del settore dell’energia rinnovabile alla luce della guerra in Ucraina e degli sforzi fatti dalle economie nazionali di affrancarsi dalla dipendenza del gas russo.
La capacità rinnovabile mondiale è destinata, secondo le previsioni, a raddoppiare nei prossimi cinque anni: le energie pulite potrebbero così superare il carbone in quanto più grandi fonti di produzione di elettricità, e traghettare il mondo verso la transizione ecologica, riuscendo a contenere l’aumento delle temperature globali entro 1,5°.
“Le energie rinnovabili si stavano già espandendo rapidamente, ma la crisi energetica globale li ha spinti in una nuova fase straordinaria di crescita ancora più rapida mentre i paesi cercano di capitalizzare sui loro benefici per la sicurezza energetica. Il mondo è impostato per aggiungere tanto energia rinnovabile nei prossimi 5 anni come ha fatto negli ultimi 20 anni”, ha detto il direttore esecutivo IEA Fatih Birol. “Questo è un chiaro esempio di come l’attuale crisi energetica possa rappresentare una svolta storica verso un sistema energetico più pulito e sicuro. La continua accelerazione delle energie rinnovabili è fondamentale per aiutare a mantenere la porta aperta a limitare il riscaldamento globale a 1,5 ºC.”
L’insicurezza energetica dovuta alla guerra ha portato a un’accelerazione inaspettata delle rinnovabili
Le preoccupazioni per la sicurezza energetica nazionale hanno spinto molti paesi a una netta accelerazione del settore delle rinnovabili per sostituire il gas russo, al punto che adesso è possibile prevedere una una crescita di 2.400 gigawatt (GW) tra il 2022 e il 2027: è quanto al momento produce l’intera Cina.
Solo un anno fa, l’aumento era stimato inferiore almeno del 30%; nei prossimi cinque anni, secondo l’Agenzia, l’energia rinnovabile potrà rappresentare il 90% dell’espansione globale della produzione di elettricità. L’accelerazione delle rinnovabili potrebbe aumentare se gli Stati UE mettessero in campo una serie di misure: la riduzione dei tempi di autorizzazione, la semplificazione delle procedure burocratiche, un miglioramento dei disegni delle aste e della visibilità dei calendari, oltre che incentivi a sostegno del solare sui tetti.
Non solo UE: si cresce in tutto il mondo
L’accelerazione dello sviluppo delle rinnovabili non riguarda solo l’Europa, con Cina, India e Stati Uniti che hanno introdotto riforme normative e di mercato con tempi record in risposta all’emergenza energetica. Il 14° piano quinquennale cinese rappresenta quasi la metà della crescita globale di rinnovabili entro il 2027; l’US Inflation Reduction Act negli USA sta sostenendo la crescita del settore come mai prima d’ora.
Fotovoltaico industriale ed eolico onshore sono tra i principali investimenti economici della maggioranza dei paesi: entro il 2027 la capacità fotovoltaica del mondo sarà triplicata, con l’accelerazione dell’installazione dei pannelli solari sui tetti; la capacità eolica per lo stesso periodo risulterà raddoppiata. Tra sole e vento verrà prodotto il 90% dell’energia dei prossimi 5 anni.
Secondo lo studio cambia qualcosa anche rispetto alle catene di fornitura globali del fotovoltaico, con USA e India che aumentano gli investimenti di 25 miliardi di dollari per il quinquennio 2022-2027. A primeggiare è ancora la Cina: la sua capacità produttiva è il 90% della quota globale attuale, ma potrebbe arrivare al 75% entro il 2027.
La domanda di energie rinnovabili aumenterà invece, nello stesso periodo, del 22%.
L’accelerazione delle rinnovabili potrebbe tuttavia essere maggiore di un ulteriore 25% di quanto preventivato: in questo caso le economie avanzate avrebbero bisogno di rivedere il proprio assetto normativo per riuscire a far penetrare le energie rinnovabili nei settori di riscaldamento e trasporti, mentre quelle emergenti e in via di sviluppo dovrebbero risolvere le proprie incertezze politiche, normative, infrastrutturali e finanziarie.
Qualora questa crescita dovesse verificarsi, in ogni caso, bisognerebbe risolvere i problemi delle catene del valore in tutto il mondo, ma ne varrebbe la pena, perché ci offrirebbe una probabilità più elevata di contenere il riscaldamento globale a 1,5°.